La Lazio strappa un 1-1 immeritato in terra ellenica, a spese dell'Olympiakos, squadra priva di individualità rilevanti ma con un buon impianto di gioco ed un'esperienza europea di buon livello. Olympiakos padrona del campo per almeno tre quarti di gara, con l'undici biancoceleste impotente, impaurito, e forse bloccato psicologicamente. Nell'atmosfera surreale di uno stadio deserto, l'Olympiakos passa in vantaggio ad inizio ripresa, sfruttando un contropiede innestato dall'ennesima verticalizzazione sbagliata da Ledesma. Pareggia Zauri venti minuti più tardi, dopo un'azione rocambolesca e viziata da un sospetto fuorigioco dello stesso capitano Laziale.
Ometterò la cronaca dell'incontro, peraltro noiosissimo e privo di spunti interessanti, e mi limiterò al giudizio di ogni singolo elemento della squadra di Rossi.
Ballotta: fa il suo, incolpevole sul gol di Galletti, regala qualche brivido ai tifosi biancocelesti con qualche scelta non troppo prudente, soprattutto con i piedi. SORNIONE.
De Silvestri: conferma le aspettative, ottima personalità con qualche sbavatura negli appoggi. Spinge col contagocce, ma quando lo fa, dimostra carattere. ORGOGLIOSO.
Cribari: con la sua immancabile mascherina, guida a dovere la difesa. Forse sbaglia sull'azione del gol, salendo con un attimo di ritardo e lasciando in gioco Galletti. CORAGGIOSO.
Stendardo: grintoso come al solito, paga anche lui l'esordio in Champions con qualche imprecisione. Voto però ampiamente sufficiente. LOTTATORE.
Zauri: attento in fase difensiva, impreciso ma volitivo nelle discese sulla fascia. Ci scappa anche il gol pesantissimo, e va bene così. La fortuna aiuta gli audaci. CAPITANISSIMO.
Ledesma: gioca con la sufficienza di chi si sente arrivato, sbaglia tutto ciò che è possibile sbagliare, tira da lontanissimo e non aiuta in fase di copertura. IRRITANTE.
Mudingayi: ci mette il fritto, come sempre, ma spesso viene messo in mezzo dai mediani greci. Tecnicamente, come sappiamo, poco dotato, sbaglia molto anche lui. MOTORE.
Mauri: si sbatte per cercare di fare da raccordo tra centrocampo e attacco, ma le condizioni fisiche non glielo permettono. Poco concreto in generale. FUMOSO.
Manfredini: come al solito fa e disfa. Non ha una collocazione tattica precisa, non ha la reale consapevolezza di essere in campo e di far parte di una squadra. Non mettiamo in dubbio il suo impegno, ma non è proprio aria. INTRUSO.
Rocchi: insolitamente evanescente, non becca una palla, e se la becca la restituisce con galanteria ai difensori greci. Scarso equilibrio e fraseggio inesistente. Arriva sempre secondo sulla palla. SOLO.
Pandev: gira su se stesso, torna indietro, va avanti, e ritorna indietro. Questo è il Pandev di stasera, non trova spazi e non salta l'uomo. S'inventa il passaggio filtrante per Zauri, per il gol dell'1-1. GIOCOLIERE INCONCLUDENTE.
Del Nero: porta freschezza nel finale, corre tanto e fa anche cose giuste. GIOVANE.
All. Rossi: prepara benone la partita dal punto di vista tattico, è l'aspetto mentale quello da migliorare. Ma siamo fiduciosi. Inguaribilmente fiduciosi.
Si.DeG.