martedì 18 settembre 2007

Cara Lazio, così non va!

Un titolo che può forse suonar strano per il commento alla prima uscita in Champions della matricola biancazzurra, ma un titolo dettato certamente non dal risultato finale, ma dall'atteggiamento in campo della squadra di Delio Rossi.
La Lazio strappa un 1-1 immeritato in terra ellenica, a spese dell'Olympiakos, squadra priva di individualità rilevanti ma con un buon impianto di gioco ed un'esperienza europea di buon livello. Olympiakos padrona del campo per almeno tre quarti di gara, con l'undici biancoceleste impotente, impaurito, e forse bloccato psicologicamente. Nell'atmosfera surreale di uno stadio deserto, l'Olympiakos passa in vantaggio ad inizio ripresa, sfruttando un contropiede innestato dall'ennesima verticalizzazione sbagliata da Ledesma. Pareggia Zauri venti minuti più tardi, dopo un'azione rocambolesca e viziata da un sospetto fuorigioco dello stesso capitano Laziale.
Ometterò la cronaca dell'incontro, peraltro noiosissimo e privo di spunti interessanti, e mi limiterò al giudizio di ogni singolo elemento della squadra di Rossi.
Ballotta: fa il suo, incolpevole sul gol di Galletti, regala qualche brivido ai tifosi biancocelesti con qualche scelta non troppo prudente, soprattutto con i piedi. SORNIONE.
De Silvestri: conferma le aspettative, ottima personalità con qualche sbavatura negli appoggi. Spinge col contagocce, ma quando lo fa, dimostra carattere. ORGOGLIOSO.
Cribari: con la sua immancabile mascherina, guida a dovere la difesa. Forse sbaglia sull'azione del gol, salendo con un attimo di ritardo e lasciando in gioco Galletti. CORAGGIOSO.
Stendardo: grintoso come al solito, paga anche lui l'esordio in Champions con qualche imprecisione. Voto però ampiamente sufficiente. LOTTATORE.
Zauri: attento in fase difensiva, impreciso ma volitivo nelle discese sulla fascia. Ci scappa anche il gol pesantissimo, e va bene così. La fortuna aiuta gli audaci. CAPITANISSIMO.
Ledesma: gioca con la sufficienza di chi si sente arrivato, sbaglia tutto ciò che è possibile sbagliare, tira da lontanissimo e non aiuta in fase di copertura. IRRITANTE.
Mudingayi: ci mette il fritto, come sempre, ma spesso viene messo in mezzo dai mediani greci. Tecnicamente, come sappiamo, poco dotato, sbaglia molto anche lui. MOTORE.
Mauri: si sbatte per cercare di fare da raccordo tra centrocampo e attacco, ma le condizioni fisiche non glielo permettono. Poco concreto in generale. FUMOSO.
Manfredini: come al solito fa e disfa. Non ha una collocazione tattica precisa, non ha la reale consapevolezza di essere in campo e di far parte di una squadra. Non mettiamo in dubbio il suo impegno, ma non è proprio aria. INTRUSO.
Rocchi: insolitamente evanescente, non becca una palla, e se la becca la restituisce con galanteria ai difensori greci. Scarso equilibrio e fraseggio inesistente. Arriva sempre secondo sulla palla. SOLO.
Pandev: gira su se stesso, torna indietro, va avanti, e ritorna indietro. Questo è il Pandev di stasera, non trova spazi e non salta l'uomo. S'inventa il passaggio filtrante per Zauri, per il gol dell'1-1. GIOCOLIERE INCONCLUDENTE.
Del Nero: porta freschezza nel finale, corre tanto e fa anche cose giuste. GIOVANE.
All. Rossi: prepara benone la partita dal punto di vista tattico, è l'aspetto mentale quello da migliorare. Ma siamo fiduciosi. Inguaribilmente fiduciosi.
Si.DeG.

domenica 16 settembre 2007

Il punto

Dopo la sosta per gli impegni della nazionale riecco il campionato:la terza giornata ci propone una classifica un pò più sgranata rispetto a come l'avevamo lasciata. In testa in solitaria ecco la Roma e già mi immagino domani i titoloni del corriere dello sport e l'euforia del collega Zampa. Se non altro i giallorossi mostrano rispetto all'anno scorso di aver acquisito una caratteristica in più propria delle grandi squadre,il cinismo; anche oggi (e non è la prima volta) soffrono nel primo tempo ma alla prima occasione passano immeritatamente in vantaggio;la vittoria viene poi legittimata successivamente,anche in virtù della superiorità numerica.Sia chiaro,non è una critica:vincere anche quando si soffre è segno buono ed è quello che mancava alla Roma,a patto che non diventi una costante però. In seconda posizione c'è l'Inter,che ottiene la vittoria senza molti titolari assenti per infortunio o per turn-over,dimostrando ancora una volta la qualità della sua rosa:l'impressione è che gli uomini di Mancini siano in crescita continua e che anche quest'anno saranno la squadra da battere. Ferma a 6 la Juve, sconfitta dall'Udinese:il tonfo casalingo avrà stupito quelli stolti che credevano e credono (oppure fanno finta) allo scudetto ma non gli altri:i bianconeri daranno fastidio a molti quest'anno, ma saranno spesso protagonisti di clamorose ed imprevedibili battute d'arresto figlie di una rosa non all'altezza nè delle altre grandi nè tantomeno della sua storia. Rallenta anche il Milan,salvato da Nesta (ancora il migliore dei suoi) a Siena al termine di una brutta prestazione;sicuramente le assenze hanno influito ma alcuni giocatori non stanno rendendo come dovrebbero (Kaladze e Favalli inguardabili,per Dida non ho più aggettivi);la sensazione è che comunque la squadra rossonera abbia assoluto bisogno dei gol di Gila e di un Ronaldo in buone condizione:senza questi lo scudetto diventa un'utopia. Da segnalare il Napoli,6 punti e terzo posto,e per dovere di cronaca lo 0-0 tra Lazio e Empoli: spettacolo osceno all'Olimpico,neanche un tiro nè per i distratti biancocelesti nè per i toscani,che più che una squadra di calcio sembravano un gruppo di partigiani impegnati nella difesa del loro bunker. Confesso che ho fatto fatica a seguire la partita:un GP di F1 a Montecarlo o una estenuante regata tra China Team e +39 sarebbero risultati meno indigesti...Buon campionato a tutti.

domenica 9 settembre 2007

0-0: adesso sveglia




Finisce in bianco l'atteso big-match per le qualficazioni agli europei tra Italia e Francia. L'incandescente clima della vigilia dovuto alle dichiarazioni dei transalpini e alla storica rivalità tra le due nazioni lasciava presagire ad una partita emozionante:ne esce fuori uno scialbo 0-0 ottimo per la Francia,meno per noi. Pochissime le occasioni e i tiri nello specchio,evanescenti le due formazioni in fase offensiva;la Francia risente della serata storta di Henry e Ribery,ben controllati da Zambrotta e un gigantesco Cannavaro;l'Italia vive su qualche spunto di Camoranesi e poco altro. Evidente la volontà dei transalpini sin da subito:conducono una partita senza rischiare quasi mai,cimentandosi ogni tanto in un possesso palla sterile, e alla fine guadagnano un punto d'oro che significa qualificazione quasi in cassaforte. L'Italia all'inizio sembra addirittura intimorita e per nulla scossa da una classifica che ora ci vede al terzo posto. C'è sicuramente modo di recuperare,nulla è perduto, ma più della classifica sono altri gli aspetti che preoccupano.La squadra sembra non avere in questo momento una precisa identità,il gioco latita e Donadoni peggiora la situazione cambiando di volta in volta schemi e uomini. Inoltre,se difesa e centrocampo danno garanzie, l'attacco,senza l'infortunato Toni,il ritirato Totti e l'involuto Gilardino,sembra non essere all'altezza:i vari Lucarelli,Iaquinta,Di Natale ecc. sono buoni rincalzi ma niente di più;così tocca affidarci ancora ad Inzaghi,che non può più avere la continuità di rendimento di qualche anno fa.Discorso a parte per Del Piero: la partita di ieri ha mostrato un ex giocatore,incapace persino di dribblare un birillo; Donadoni insiste poi nel schierarlo tornante di sinistra,ruolo che avrebbe potuto ricoprire forse 10 anni fa,quando ancora era "Pinturicchio". Con queste premesse si va in Ucraina,privi anche di Pirlo e Gattuso e con un'unico risultato a disposizione,vincere.Nonostante tutto voglio sperare e credere che al prossimo Europeo ci andremo:lottando,soffrendo fino alla fine,ma ci saremo. La storia ce lo impone.

ps. ormai già si è detto tutto sui fischi di S.Siro all'inno francese:nulla da fare,in quanto a cultura sportiva siamo da terzo mondo.

lunedì 3 settembre 2007

Il punto

Poche sorprese nella seconda di campionato. All'anticipo del sabato l'Inter passa a Empoli,ma di buono sembra esserci il risultato e poco altro:ancora indietro nella forma i nerazzurri che,aspettando tempi migliori,sembrano badare al sodo più di quanto già lo facciano abitualmente.Domenica tre punti nel carniere anche per Juve e Roma e primo posto in coabitazione;i bianconeri passano in modo rocambolesco a Cagliari,e per la verità, più che con il gioco, con carattere e fortuna,componenti comunque fondamentali che non tutti possiedono. Dilaga la Roma all'Olimpico:vittoria meritata ma ingiusta nelle proporzioni al cospetto di un Siena troppo sciupone.La sera ecco Samp-Lazio:ci si aspetta gol e spettacolo,invece ne esce uno 0-0 che mostra una buona Lazio e una Samp ancora da registrare (soprattutto Montella, sempre in fuorigioco e con lo scatto alla Bierhoff).Oggi pomeriggio degno epilogo della giornata di campionato con il big-match Milan-Fiorentina:bella partita,soprattutto nella ripresa quando le squadre si allungano (soprattutto i rossoneri,ad un certo punto proprio esausti,ma il turn-over??) e ne benificia lo spettacolo con continui capovolgimenti di fronte;pareggio giusto nel complesso. La copertina della giornata la merita a mio avviso Buffon,che a Cagliari compie una parata mostruosa,difficile solo da immaginare.Bollino rosso invece per Aurelio De Laurentiis,che cerca di dare spettacolo anche fuori dai suoi studi cinematografici:a microfoni di Sky il presidente del Napoli comincia(con fare maleducato e tono altezzoso)ad attaccare la stampa tutta, rea di aver valutato negativamente l'operato dei partenopei in sede di calciomercato. Ci sarà tempo per giudicare i non meglio precisati Lavezzi,Gargano,Hamsik (chi????) ma intanto De Laurentiis palesa una certa mancanza di stile,almeno pari a quella dei suoi film cosidetti "cinepanettoni" con Boldi-De Sica.Buon campionato a tutti.

Marassi a reti bianche

E' una Lazio rimaneggiata quella che va di scena al Luigi Ferraris di Genova, e anche un po' scossa, viste le recenti critiche ricevute dalla dirigenza per la sciagurata gestione della finestra di mercato estiva. La Lazio scende in campo con un nuovo logo sulle maglie, quello dell'associazione So.Spe., operante già da diversi anni nel campo della solidarietà e fortemente voluta dalla lazialissima Suor Paola.
Delio Rossi è costretto a fare a meno di molti elementi della propria rosa, tra cui Mauri, Stendardo, Siviglia e Del Nero, influenzato. Mazzarri dal canto suo schiera una formazione molto muscolare, e lascia in panca i suoi due gioielli ex romanisti Montella e Cassano. La partita va avanti con qualche sussulto nel primo tempo, con una Lazio apparentemente in grado di tener botta all'undici blucerchiato. Sul finire del primo tempo la prima vera occasione del match, costruita da Bellucci per la squadra genovese. Nel secondo tempo, come d'altronde in ogni partita giocata dalla Lazio finora, i ragazzi di Delio Rossi appaiono più tonici e meno contratti, ed arrivano ad impensierire Mirante in più di qualche occasione. Manfredini spedisce in fallo laterale una palla che chiedeva di essere solo spinta in rete, Rocchi si fa parare un preciso diagonale dal bravo portierino blucerchiato. Finisce sullo zero a zero.
Un punto che può star bene ad entrambe le formazioni, visto com'è andata la partita. La Samp ci è sembrata squadra abbastanza quadrata e probabilmente potrà fare il suo ottimo campionato a ridosso delle primissime. La Lazio mette in campo una determinazione fuori dal comune, direttamente inculcatale dal suo formidabile allenatore, determinazione però affiancata ad uno stato di salute poco rassicurante, e da una panchina che definire corta è un eufemismo. Il folkloristico padre-padrone Claudio Lotito, come saprete, non ha saputo portare a casa nessun rinforzo vero e proprio prima della chiusura del mercato estivo, se si fa eccezione per un giovane difensore che l'anno scorso militava in serie C, prelevato proprio dalla Samp. E' notizia fresca quella delle dimissioni di Walter Sabatini, diesse della società biancazzurra, evidentemente esasperato dall'intransigenza del suo diretto superiore in fatto di esborso economico per i nuovi acquisti. Claudio Lotito ha senz'ombra di dubbio grandi meriti, perchè in uno dei periodi più bui della storia laziale è riuscito a far "risorgere" la società da un fallimento sicuro, ma ogni cosa a suo tempo. Ora che la Lazio ha conquistato l'accesso in Champions, con tutti i benefici economici che ne conseguono, bisognerebbe iniziare a pensare un po' più in grande, bisognerebbe incominciare ad investire sulle idee di un tecnico come Delio Rossi, mettendogli a disposizione un po' più dello stretto necessario. E non costringerlo a lavorare sempre e comunque con giocatori da ricostruire, da recuperare, con giovanissimi o con gente a fine carriera. Speriamo che qualche proverbio latino illumini al più presto il presidentissimo.
Si.DeG.

domenica 2 settembre 2007

Aquilani-Giuly-Totti : la Roma c'e'


Esordio della Roma all'Olimpico in questa seconda giornata di campionato davanti ad un pubblico di circa 50 mila spettatori e con un alta temperatura che andra' a condizionare la gara.Prima del match,la tanto attesa consegna della "Scarpetta d'oro" al capitano Francesco Totti in virtu' della qualifica a miglior capocannoniere europeo della passata stagione. Gli applausi sono tutti per lui.

Spalletti manda in campo gli stessi uomini della vittoria contro il Palermo lasciando in panchina Juan,Cicinho,Esposito non ancora al top della condizione. Squadra compatta,la Roma cerca il varco giusto per arrivare al gol ma un Siena chiuso in difesa lascia pochi spazi ai giocatori giallorossi.La velocita' di Giuly e la buona condizione di Vucinic impensieriscono la difesa toscana con affondi improvvisi e scambi veloci. Ma dopo circa venti minuti di gioco, il solito Aquilani inventa un piatto destro a giro da fuori area che va ad infilarsi sotto la traversa e il portiere austriaco Manninger puo' solo che battere le mani al giocatore giallorosso alla sua 101esima partita con la maglia della Roma e al secondo gol in campionato in questa stagione. Come se non bastasse lo stesso Aquilani pochi minuti piu' tardi ci crede ancora: tiro da 25 metri circa e palla che va a colpire la traversa . Applausi a scena aperta per il giovane centrocampista che ha dato la conferma,per chi ancora non l'avesse avuta, delle sue grandi doti tecniche. La partita e' in mano alla Roma fino alla meta' del secondo tempo quando il caldo e la stanchezza giocano brutti scherzi e la Roma rischia la beffa quando l'ex-giallorosso Corvia "spara" alto un pallone che bastava essere indirizzato senza troppa potenza. Il Siena ci crede fino a quando Giuly,al limite dell'off-side,manda il pallone alla destra di Manninger che guarda il pallone rotolare in fondo alla rete .Partita chiusa. Ma non poteva mancare tra i marcatori il numero dieci della Roma:contropiede ,tu per tu, dribbling e tiro potente che mette il sigillo ad una partita non facile ma nella quale la Roma ha dimostrato di saper controllare il risultato e di essere in ottima forma. Prima posizione in classifica per i giallorossi in compagnia della sgradita compagna Juventus.

sabato 1 settembre 2007

Pokerissimo!!!

Il Milan batte 3-1 il Siviglia e si aggiudica una Supercoppa Europea quest'anno in tono minore,viste le note vicissitudini riguardo il caso Puerta;grande commozione al Luois II,con stadio tappezzato di striscioni e gigantografie inneggianti lo sfortunato giocatore andaluso. Per la verità della surreale atmosfera monegasca sembra inizialmente risentirne di meno lo stesso Siviglia che,dopo un palo iniziale di Kakà,prende in mano il pallino del gioco:buono il fraseggio della squadra spagnola,decisa propensione all'attacco e meritato vantaggio siglato da Renato grazie alla classica amnesia difensiva su calcio piazzato dei rossoneri (ma Dida dove va a spasso per l'area!??scandaloso). Il Milan cerca di reagire creando qualche buona occasione ma fino all'intervallo la squadra di Ancelotti appare insolitamente disordinata e sfilacciata nei reparti,prestando così il fianco ai pericolosi contropiedi degli avversari,vicinissimi peraltro al raddoppio (salva sulla linea Santo Nesta,mai visto così al Milan). Il secondo tempo è un'altra musica:il Milan avanza il baricentro di molto,comincia a sviluppare gioco e ribalta facilmente il risultato con Inzaghi,Jankulovski e sul finire Kakà.Il Siviglia appare impotente e improvvisamente svuotato nelle gambe tanto che in tutta la ripresa non riesce a fare un solo tiro a Dida,salvo creare qualche palla gol nei minuti di recupero.Man of the match a mio parere Andrea Pirlo su tutti: prova d'autore,mette lo zampino in tutti i gol e delizia la platea con numeri geniali e sventagliate al millimetro,unico nel suo genere. Così altro trionfo:quella di ieri è la quinta supercoppa,diciassettesimo trofeo internazionale e primo posto nella graduatoria in coabitazione col Boca Juniors(!).Senza parole.Ora appuntamento a dicembre per il mondiale,forse proprio contro il Boca:per il diciottessimo trofeo e primo posto assoluto,per decretare il club numero uno al mondo,semmai dopo vent'anni di trionfi ce ne fosse ancora bisogno...